Benvenuti nella dimensione fantastica della realtà. Benvenuti tra le visioni di Paolo d’Altan.
Paolo d’Altan è un illustratore, anzi no. Più precisamente, è un poeta delle immagini, un pittore di sogni, un artista visionario. Impossibile confonderlo con altri: il suo registro onirico ed evocativo contraddistingue ogni sua opera in perenne, affascinante bilico tra quel che è e quel che potrebbe essere. Il suo tratto e le sue sfumature si muovono in perfetto equilibrismo tra la realtà e la finzione, disegnando universi paralleli, creature fantastiche e una realtà che cela sempre significati nuovi, mai scontati.
Suggestioni oniriche, sfumature delicate, grazia e potenza dell’immagine sono gli elementi chiave della sua narrazione, emotiva prima che razionale. La tecnica sopraffina svela se stessa già con le prime matite: schizzi dove un’apparente irregolarità disegna uomini, paesaggi e animali con maestria e assoluta precisione. L’espressione di un volto, il balzo di un gatto, l’atmosfera di un luogo: Paolo d’Altan ritrae e trasfigura. Con il tratto prima, con la magia dei colori poi.
Tavolette e penne digitali hanno in parte sostituito le tele e i pennelli, ma le sue creazioni non sono cambiate con la tecnologia. Paolo d’Altan cerca l’anima di ciò che raffigura e la svela a chi, come noi, non sarebbe in grado di vederla. Le sue tavole non sono mai immagini didascalia e non abbassano la testa nemmeno quando a firmare le storie sono giganti della letteratura come Salgari, London, Kipling. Anzi, forse danno il meglio di sé proprio misurandosi con la narrazione dei grandi.
L’abilità pittorica aggiunge messaggi e significati, emoziona e intriga. Ed è il timbro della sua voce visiva ciò che gli ha permesso di aggiudicarsi negli anni innumerevoli premi e riconoscimenti, in Italia e all’estero. Come il Premio Andersen nel 2011, motivato con queste parole: “Per l’attento e paziente lavoro di documentazione che accompagna ogni suo lavoro. Per la vividissima capacità, affinatasi nel tempo, di narrare cogliendo con fervida precisione gli stimoli e gli echi dei testi.”
Paolo d’Altan vive e lavora a Milano nel suo studio Rebelot Design