Da ragazza innamorata della persona sbagliata a Cavaliere della Repubblica: Lucia Annibali ricomincia da sé.
“Guardami. Ora non mi fai più paura.” – Lucia Annibali
Colpisce la sua calma. La sua pacatezza. Sorprende sentirle dire che lei ora sta bene, finalmente. Lascia a bocca aperta l’espressione di equilibrio e potenza del suo nuovo volto, quello che lei si sta caparbiamente ricostruendo, operazione dopo operazione. E dopo che un uomo, anzi no, ha commissionato ad altri l’atto di sfregiarla per sempre con un acido cattivo, che le ha liquefatto il viso, ma di certo non la vita.
Lucia Annibali è una donna che ha saputo compiere un’inversione a U dove altri si sarebbero schiantati, ricominciando da sé e dalla sua voglia di vivere. Una bellissima ragazza, un avvocato, nel pieno degli anni e delle energie migliori: questo di Lucia si poteva dire prima e si può dire adesso. Tra il prima e il dopo chili di bendaggi, dolore e sofferenza. Eppure lei è sempre Lucia, anche se la sua vita è ripartita da zero.
Lucia lotta in ospedale, dicendo a se stessa “devo tornare a vivere”. Lucia supera le fasi più critiche, torna a casa. Lucia non tace, non si nasconde. Rialza la testa e mostra senza ipocrisie i segni della violenza bestiale che le si è scatenata contro il 16 aprile 2013. A viso aperto racconta, spiega, ricorda, squarciando il velo di paura, timidezza e pudore che troppo spesso occulta le storie come la sua, manco fossero vergogna.
La sua storia sbatte in faccia a tutti una piaga sociale italiana troppo spesso sottovalutata e giustificata, in nome del “se lo sarà cercata” o, peggio, del malinteso amore criminale, che amore non può essere mai. Le sue parole smuovono sentimenti e coscienze, proprio perché ponderate, chiare, al servizio della società civile e di altre donne, troppe, che vivono situazioni prossime alla sua.
Negli ultimi mesi Lucia Annibali ha concesso molte interviste, ha scritto un libro, ha ricevuto premi importanti. Uno su tutti, l’onorificenza che il Presidente Napolitano le ha tributato a nome dell’Italia intera «per il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell’ignobile aggressione subita».
Lucia Annibali ha ricominciato a vivere. Anzi no, lei non ha smesso mai.
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