Francesco Armentano e la Lenticchia di Mormanno raccontano una storia di simbiosi perfetta. Quella di una famiglia e della terra calabrese.
Mormanno è un paesino calabrese arroccato come un rapace nel Parco Nazionale del Pollino, pronto a volar via da un momento all’altro se chi arriva non gli piace. Francesco è un uomo dal sorriso aperto e verace come la sua Osteria del Vicolo, gestita con la mamma Pina e il fratello Vincenzo, rintanata nelle viuzze proprio davanti alla Cattedrale. Un tempio della cucina locale, da anni nella guida Slow Food, che propone piatti del territorio sapientememte cucinati, tra i quali impera la Lenticchia di Mormanno, riportata in vita anche grazie all’azienda agricola che Francesco dirige insieme alla famiglia e a sua moglie Catia.
Una scelta di vita per Francesco, che qui ha deciso di investire con perseveranza e sana cocciutaggine: la sua azienda si occupa esclusivamente di produzioni agricole autoctone, che poi vengono sapientemente cucinate e proposte nell’osteria. Un circolo virtuoso a km zero, che parte e ritorna alla terra seguendo le tradizioni contadine locali, i ritmi della natura e, soprattutto, i valori di un’esistenza che non arraffa a mani basse, ma semina e coltiva con pazienza.
Come è nata l’idea delle lenticchie di Mormanno? Esistevano già oppure non le coltivava più nessuno? “La Lenticchia di Mormanno è un prodotto che esiste da sempre, ma veniva coltivato ai margini delle grosse produzioni di legumi e frumento, varietà che apportavano grossi introiti all’economia del paese. Negli anni ’60, la Lenticchia di Mormanno era stata catalogata come varietà autoctona; tuttavia, un po’ per l’abbandono delle attività agricole, un po’ a causa di un territorio difficile, ostile alle grosse produzioni, un po’ per ragioni economiche, la coltivazione di tale seme fu dismessa. Qualche anno fa, mosso da voci di piazza, partì uno studio condotto dall’ARSSA (Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo della Calabria) in collaborazione col CNR di Napoli: venne ritrovato il seme grazie a un anziano contadino locale e da lì partì il progetto di recupero di questo legume. In questo contesto si inserirono la nostra azienda agricola e l’osteria.”
In cosa si contraddistinguono dalle altre lenticchie? “Il gusto, prima di tutto, è molto diverso rispetto alle altre varietà. Inotltre, la nostra lenticchia viene coltivata a 1050 metri slm. Il seme è piccolo (microsperma 3-4 mm) e il colore varia dal rosa, al verde, al beige, con e senza striature. La cottura è velocissima: senza ammollo è pronta da servire in 30 minuti.”
Come è arrivato il presidio Slow Food nel 2009? “Alla presentazione dello studio condotto dall’ARSSA furono invitati, tra gli altri, alcuni tecnici di Slow Food che decisero di inserire la Lenticchia di Mormanno nell’Arca del Gusto. Ci costituimmo come Associazione di produttori e mi elessero come presidente. Intanto il nostro lavoro di divulgazione, soprattutto culturale, fece sì che la risposta da parte dei clienti fosse immediata: fu così che nel giro di pochi mesi la Lenticchia di Mormanno divenne Presidio Slow Food. Oggi però il Presidio è sospeso, in attesa del nuovo protocollo d’intesa tra noi produttori e Slow Food.”
Quali valori e quali caratteristiche del territorio interpreta questo prodotto? “La nostra intuizione fu quella di vedere nel ripristino del seme un’occasione di riscatto per il territorio di Mormanno. Un riscatto economico, sociale e culturale (buono, giusto e pulito non era solo lo slogan di Slow Food rispetto al cibo, ma uno stile di vita perseguito nel rispetto della dignità delle persone e di un territorio tristemente noto per altre ragioni. Credo davvero che le rivoluzioni partano dal basso: in quest’ottica, un ritorno all’agricoltura potrebbe aiutare a superare l’attuale crisi, economica e morale.”
Come ha reagito il territorio alla vostra attività? Vi hanno sostenuto? “Sì. Ringrazio l’Ente Parco Nazionale del Pollino, il Comune di Mormanno e la Provincia di Cosenza, che ci hanno sostenuto in occasione del Salone del Gusto di Torino. Ringrazio particolarmente i cittadini, tutti i nostri clienti e il territorio di Mormanno che ci seguono con interesse in ogni attività e progetto.”
Cosa pensa del ritorno all’agricoltura? Può essere una risorsa per l’Italia in questo momento di crisi? “La terra è sempre una risorsa, soprattutto quando impariamo a rispettarla e a prendere ciò che può darci, senza forzature o saccheggi. Vivo qui con mia moglie e i miei figli, ed è a loro che penso quando coltivo o accolgo un cliente in osteria. La serenità, una vita in equilibrio con la bellezza che ci circonda: ecco qual è l’eredità più preziosa che posso lasciar loro.”
Azienda Agricola Fratelli Armentano – Via San Michele 127 – 87026 Mormanno (CS) – Tel +39 0981 80475 oppure +39 339 5844132
Per informazioni sull’Osteria e il bed&breakfast: www.sanmichelebb.it