Il cirmolo è un albero nobile ed è l’unico che sopravvive oltre i 2000 metri di quota.
Non c’è che dire, il cirmolo mette soggezione. Sua altezza è maestoso, e vigoroso come il verde scuro della sua chioma folta. E’ schivo, taciturno e non ama la compagnia: lo trovi spesso da solo o in piccoli gruppi, abbarbicato in quota anche sopra i 2000 m slm, tra basse ericacee e disordinati cespugli di pino mugo, inginocchiati sotto di lui.
Ha spesso il tronco contorto, come se il suo legno avesse digrignato i denti durante l’inverno. Del resto, in alto il vento spira gelido; cascano frane, precipitano valanghe; il sole fa capolino di rado e si va decine di gradi sottozero, magari per mesi. Ma il cirmolo sopporta, non si lamenta. Non teme il freddo e nemmeno le intemperie estive, quando i fulmini picchiano come fabbri sulle incudini delle rade, colpendolo mentre svetta verso l’alto e spaccandogli sovente la cima, dividendola in due. E non si scompone nemmeno quando piove: anzi, fa scorta d’acqua inzuppando il suo legno, che diventa assai morbido, duttile agli scalpelli e agli scossoni di neve.
Il cirmolo cresce regale, con calma. Non diventa adulto prima dei 40 anni e con la sua pazienza può raggiungere anche i mille anni di età. Ogni tanto – circa un anno ogni cinque – produce semi in quantità: pinoli gustosi e robusti. Se fosse per lui, però, cadrebbero ai suoi piedi, sotto i suoi rami possenti e ombrosi, e non avrebbero né luce, né spazio, né terra sufficiente a mettere radici. Ed ecco il suo segreto per la successione, che ha le ali e anche il becco: si chiama nocciolaia, uccellino ghiotto e furbo che fa scorta di pinoli, sotterrandoli qua e là per cibarsene fino all’autunno. Ogni tanto però si dimentica un nascondiglio: è lì che spunteranno i cembri di nuova generazione.
Dà vita a grappe amare e a tisane contro il raffreddore; il suo profumo aromatizza schiume da bagno e deodoranti per ambienti. Il suo legno profumatissimo respinge i tarli. Tenero e pastoso, viene usato per rivestire le stube in Sud Tirolo o per costruire mobili; è materia prima per abili scultori ma non per il camino: quando brucia si arrabbia ed emette un odore fastidioso. La sua tranquillità lo rende adatto a diventare un letto o una culla per bambini: il suo abbraccio rilassa e fa dormire più sereni.
E’ l’albero a cui lo scrittore Erri De Luca afferma di assomigliare; Mauro Corona dice di lui che “rappresenta la domenica del bosco, il giorno di festa, la giornata del riposo e del sorriso” (cit. Le voci del bosco, Mondadori).
In Italia il cirmolo trionfa in Alto Adige e su tutto l’arco alpino.
Nome: Pinus cimbra L.
Famiglia: Pineaceae
Curiosità: gli aghi del cirmolo si presentano in mazzetti da 5