La betulla è un albero di luce, elegante e misterioso: una vera signora del bosco.
La betulla è un albero affascinante, che attira da sempre le attenzioni dell’uomo. La sua corteccia bianca è il segno particolare con cui la si impara da bambini e poi non la si dimentica più. E’ la dama del bosco, grazie al suo portamento elegante e alle sue forme slanciate e aggraziate, mai troppo alte, né troppo invadenti. Ama stare in compagnia, e non è raro trovarla nelle cerrete, nelle faggete e anche tra i larici e i pecci.
La betulla è un albero del freddo, che accompagna i paesaggi del Nord dal circolo polare artico fino agli Appennini. La troviamo nelle illustrazioni delle fiabe russe, accanto alle isbe o nelle tundre coi lupi; per gli sciamani siberiani è l’albero cosmico: la pianta della vita. Compare tra le piante di San Giovanni e del solstizio d’estate, perché le corone dei suoi rami esposte fuori dalle porte proteggevano stalle e proprietà dagli spiriti del male.
Predilige il fresco, e al vento sa far suonare le sue foglie a forma di cuore. E’ leggera e sinuosa, ma anche incredibilmente resistente: può sopportare temperature rigide, anche sotto i 20°C. L’aspetto non vi inganni: il suo legno vibra e batte come i bastoni dei pastori ed è tra i pochi adatti a fare da traverso nelle slitte; le sue radici sono possenti, tra le più forti nell’imbracciare il terreno scosceso di scarpate e pendii. La betulla possiede anche proprietà drenanti e diuretiche: le sue foglie, i suoi germogli e la sua corteccia sono utilizzati da sempre per tisane dagli effetti benefici e purificatori, che la resero famosa nei secoli scorsi con l’appellativo di Pianta renale d’Europa.
Mauro Corona la definisce “la regina del bosco” e Mario Rigoni Stern, nel suo Arboreto Selvatico, ne parla così: “Delle betulle non capivo la bellezza; vicino a loro giocavamo in primavera quando scioglieva la neve, senza alzare gli occhi ai loro rami celestiali. E l’uso dei nostri antichi, che a maggio manifestavano il loro amore alle ragazze del villaggio con rami di betulla appena sbocciati posti davanti agli usci delle loro case, si è perduto a contatto con la civiltà mediterranea.”
Si presenta in varie specie: c’è la Betula pubescens, pendula e verrucosa; si trova quella alba e anche quella nigra. Sull’Etna c’è la Betula aetnensis, specie endemica dalle dimensioni più ridotte. In Italia cresce sulle Alpi e tra gli Appennini: gli esemplari più maestosi si stagliano nei cieli di Merano, a ridosso del fiume, e a Burano, nei pressi dell’imbarcadero. Betulle monumentali sono sul Monte Ferro (in provincia di La Spezia) e al Pian delle Betulle, in Alta Valsassina (in provincia di Lecco). Alla Caldara di Manziana, nel Parco Naturale di Bracciano, si trova un relitto post-glaciale di questi alberi candidi, insolitamente presenti a queste latitudini. Purtroppo, come tutte le cose belle, la betulla ha vita breve e difficilmente supera i 60/70 anni di età.
Nome: vari, a seconda delle specie
Famiglia: Betulaceae
Curiosità: dalla sua linfa zuccherina si ottiene, dopo apposita fermentazione, una bevanda chiamata Birra di Betulla